Due nuovi centenari: Dario Baldassarri e Giacomo Buzzone

Il gruppo dei centenari del Romagna RFC si allarga con due nuovi ingressi: la partita con il Paese ha coinciso infatti con la 100° presenza sia per Dario Baldassarri che per Giacomo Buzzone, due dei veterani del gruppo e della mischia romagnola, entrambi classe 1995.

Questo traguardo, festeggiato alla grande vista la vittoria conquistata sul campo di casa, è l’occasione per ripercorrere il loro percorso con il Romagna RFC.

Dario Baldassarri, primo giocatore proveniente dal Rimini Rugby a raggiungere quota 100 partite, è approdato al Romagna RFC nella stagione 2015-16, dopo una stagione in Serie C con il Rimini: “Ho iniziato a giocare a rugby tardi, in Under 18, dopo aver giocato tanti anni a basket e dopo un’esperienza nella pallamano. Poi, seguendo un amico, ho provato il rugby e non l’ho più lasciato, mi sono subito sentito “a casa”. Questo sport mi ha insegnato che, al di là del fisico, serve testa, impegno, costanza, è uno sport che richiede tanto sacrificio ma che ti ripaga di tutto. E a distanza di 10 anni posso dire che per me è stato così. Dalla tournee a Tolosa con le Selezioni giovanili, per me la primissima esperienza con il Romagna, ci sono stati tanti bei momenti e si sono creati legami forti, che restano nel tempo. E poi c’è stata la grande soddisfazione di aver vissuto il percorso che ci ha portato in Serie A, fino alla finale vinta con il Civitavecchia, una delle partite per me indimenticabili e che sono orgogliosissimo di aver giocato, essendo stato l’unico ad essere entrato dalla panchina.”.
Dal passato al presente: “Quest’ultimo anno è sicuramente è tra i più impegnativi che ho vissuto, ma è anche quello che ci sta facendo crescere di più. Questo campionato ci sta facendo maturare molto come squadra, mettendoci di fronte a un livello più alto di quello a cui eravamo abituati, in cui è fondamentale mantenere la concentrazione e non abbassare la guardia: è quello che dovremo fare, giocarcela con prove di sostanza e raccogliere più punti possibile.”. E infine uno sguardo al futuro: “Come obiettivo personale c’è quello di non abbandonare mai il rugby, uno sport a cui voglio restare sempre legato, per il momento continuando a giocare, poi magari passando ad altro”.

 

Giacomo Buzzone, è alla sua nona stagione con la prima squadra del Romagna, avendo esordito nel 2014, nell’annata in cui la squadra ripartiva dalla Serie B con un progetto incentrato sui giocatori dei vivai romagnoli. Progetto che Buzzone, cresciuto tra le fila del Cesena Rugby, è tra i primi ad aver completato, partecipando alle attività delle Selezioni Romagna prima del passaggio in prima squadra. “Il rugby mi ha dato davvero tanto, così come questi anni con il Romagna. Sono orgoglioso di far parte di questo gruppo e di aver raggiunto a questo traguardo, peccato aver giocato solo pochi minuti in questa 100° partita, ma è stato comunque emozionante ed è stato bello condividere questo momento con Dario.”. In questa stagione di cambiamenti, per Buzzone ce ne è stato uno in più, ovvero il passaggio dalla seconda alla prima linea della mischia romagnola: “Per me è una esperienza nuova quella da pilone, è una scelta che ho fatto volentieri per dare una mano alla squadra dove c’era bisogno e devo dire che l’adattamento a questo nuovo ruolo sta andando bene, i risultati finora sono stati soddisfacenti; spero di poter continuare a dare il mio contributo anche nelle prossime partite.
Uno dei nostri punti di forza è sempre stato la forza del gruppo, è quello che ci ha permesso di arrivare in Serie A e che anche in questa stagione si sta dimostrando fondamentale. Penso a partite come quelle con Verona e Valsugana in cui partivamo da sfavoriti, ma che siamo riusciti a portare a casa giocando di squadra e con la giusta mentalità. Sono partite come queste quelle che per me restano come ricordi indelebili.”. Guardando ai prossimi obiettivi: “L’obiettivo non può che essere quello della squadra, cioè andare avanti con il nostro percorso per conquistare la salvezza: ci sono ancora 5 partite da giocare in cui dovremo dare il massimo”.

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