Intervista ad Andrea Cotignoli

Abbiamo incontrato Andrea Cotignoli, seconda linea, classe 1978, che quest’anno è stato inserito nella rosa della serie B dopo aver giocato tre stagioni nella squadra cadetta del Romagna, che aveva sede logistica a Ravenna. Il suo inserimento è stato consentito dalle sue capacità fisiche, tecniche e mentali, che hanno potuto trovare soddisfazione anche grazie al ricco lavoro di collaborazione che il Progetto Romagna ha svolto sul territorio.

Andrea ha iniziato a giocare a Rugby appena quattro anni fa, proprio in quel di Ravenna. Sulla scelta di questo sport, ci dice: “Oggi posso tranquillamente dire che non tornerei indietro per nessun motivo. Cosa dire di uno sport che è non solo attività fisica, ma anche un modo di vivere e convivere? Fantastico.“. Continua rammaricandosi per il fatto di non avere potuto provare questo sport negli anni della sua gioventù: “L’unico vero rammarico personale è quello di non aver potuto scegliere da giovane l’alternativa del Rugby per mancanza di ‘offerta’ nel nostro territorio, in un paese nel quale la parola sport è associata quasi in modo compulsivo alla parola calcio. Quindi ben venga il Progetto Romagna che tra gli obiettivi ha anche quello di colmare questo vuoto.“.

Cotignoli, nato a Lugo in provincia di Ravenna, vanta comunque un invidiabile passato sportivo. Infatti, tra i tanti sport che ha provato nella sua gioventù, è approdato alla pallavolo ed ha avuto il merito di fare parte nelle giovanili del Messaggero Volley, quando la squadra ravennate partecipava al campionato italiano di serie A1. “Nel Messaggero“, ci dice Andrea, “mi hanno insegnato lo spirito di abnegazione e la disciplina nello sport attraverso duri allenamenti ed allenatori competenti.“. E di sicuro, la capacità di saltare a considerevoli altezze gli è tornata utile anche nelle battaglie aeree delle rimesse laterali.

Il salto di qualità non ha comunque fatto perdere la testa alla seconda linea: “Quello che mi aspetto da questa nuova avventura è senza dubbio di poter migliorare a livello fisico e tecnico, grazie ad un campionato sicuramente più impegnativo, ma soprattutto grazie al fatto che mi allenerò con ragazzi che, seppur appena ventenni, hanno molti più anni rispetto a me di Rugby giocato sulle loro spalle.“. Continua: “So già in partenza che non mi aspetta una passeggiata, ma sono sicuro che i risultati dentro e fuori dal campo mi ripagheranno dei sacrifici che ha comportato questa scelta.

Per la foto si ringrazia Onofri Massimiliano.

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