Sulla scia del successo mondiale di Movember, che nasce con lo scopo di sensibilizzare e raccogliere fondi per la lotta contro i tumori alla prostata e ai testicoli, la Franchigia Romagna Rugby, che riunisce la quasi totalità dei club rugbistici romagnoli, l’Istituto Oncologico Romagnolo, organizzazione che da 35 anni si occupa di sostenere la ricerca, la cura e la prevenzione in ambito oncologico e l’IRST IRCCS di Meldola, Istituto interamente dedicato alla cura, alla ricerca clinica, biologica e traslazionale in campo oncologico, lanciano la sfida di un Movember Romagnolo.
L’iniziativa Movember, partita dall’Australia e diffusa in tutto il mondo, incita gli uomini (conosciuti come “Mo Bro”) a farsi crescere i baffi per i 30 giorni del mese di novembre, cambiando così non solo il loro aspetto, ma anche il volto della salute maschile. Gli uomini danno prova di generosità ed altruismo diventando per 30 giorni veri e propri testimonial. Grazie ai loro sforzi sensibilizzano su temi spesso ignorati della salute maschile, facilitando un dialogo aperto su questi argomenti. Movember non è riservato ai soli uomini, ma anche le donne possono parteciparvi attivamente. Le “Mo Sista” svolgono infatti un ruolo fondamentale nel successo dell’iniziativa supportando gli uomini e impegnandosi a loro volta nella campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi.
Il Movember Romagnolo vedrà gli atleti del Romagna Rugby, i Volontari dello IOR e i Medici dell’IRST IRCCS in prima fila per sensibilizzare e raccogliere fondi a sostegno del lavoro di cura e ricerca contro le patologie uro-ginecologiche (in questo caso in particolare alla prostata e ai testiscoli) svolta dal gruppo di patologia diretto dal dott. De Giorgi. Fondamentale è il ruolo dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo Statale San Biagio di Ravenna, che stanno disegnando e realizzando baffi finti da donare alle persone in cambio di offerte. I baffi, disponibili per tutto il mese di Movember nelle club house delle società della Franchigia, saranno distribuiti in cambio di offerte dai volontari IOR in occasione delle partite casalinghe della prima squadra del Romagna RFC in programma allo Stadio del Rugby di Cesena il 26 ottobre e il 30 novembre.
La campagna proseguirà sul web e, grazie alla collaborazione con il portale nazionale di Retedeldono.it, si potrà sostenere con donazioni questa importante sfida, che ci vede tutti insieme uniti in questa decisiva battaglia contro i tumori alla prostata e ai testicoli.
Canali principali per la diffusione dell’iniziativa saranno i social network: attraverso le pagine Facebook e Twitter del Romagna RFC sarà possibile seguire da vicino la campagna e diventarne protagonisti, condividendo fotografie “baffute” e promuovendo l’hashtag #Movemberomagnolo.
Questa mattina, la sede IOR di Forlì ha ospitato la conferenza stampa di presentazione della campagna, frutto della convergenza tra due realtà estremamente legate al territorio romagnolo, come ha sottolineato Mario Pretolani, Vicepresidente IOR: “ringrazio di cuore il Romagna Rugby per averci invitato a questa bellissima iniziativa e tutti i loro atleti per la disponibilità e la sensibilità dimostrata nel voler sostenere questo progetto. Ringrazio l’IRST e il dott. De Giorgi per l’importantissimo lavoro svolto in favore dei pazienti romagnoli. Questa iniziativa riunisce due aree vaste romagnole, da un lato l’eccellenza oncologica del territorio e quindi IOR e IRST e dall’altra uno sport nobile e pulito come il Rugby. Questa collaborazione impreziosisce il nostro lavoro e sono sicuro che sarà un punto di partenza per tante belle prossime iniziative.”
Anche Giacomo Berdondini, Direttore Generale Romagna RFC, ha ribadito il legame tra le realtà promotrici dell’iniziativa: “ringraziamo IOR e IRST IRCCS per aver accolto l’invito a partecipare a Movember. Crediamo molto in questo progetto, che rispecchia perfettamente i valori e lo spirito che da sempre animano il movimento del Romagna RFC. Il legame con il territorio, la convinzione del forte valore educativo dello sport e dell’importanza del fare sistema ci hanno spinto a promuovere questa iniziativa, che ci auguriamo possa rappresentare l’inizio di un percorso comune con lo IOR e con altre realtà del territorio. Un ringraziamento particolare va all’Istituto Comprensivo San Biagio di Ravenna e ai bambini che realizzeranno i baffi, senza i quali non sarebbe stato possibile avviare questa campagna.”
Infine, Elena Prati, Responsabile della direzione sanitaria di IRST IRCCS ha messo in evidenza l’importanza di iniziative simili, dimostrazione di come anche attraverso piccoli gesti si può dare un concreto aiuto alla ricerca: “ringrazio Romagna Rugby e IOR per questo significativo progetto di raccolta fondi. Il sostegno e la vicinanza della società civile sono fondamentali per il nostro Istituto perché è grazie a questo tipo di iniziative che possiamo perseguire la nostra mission, ovvero la lotta alle malattie tumorali che crediamo possa essere vinta attraverso un forte impulso alle attività di ricerca. L’IRST, infatti, crede fermamente nella necessità di stringere sempre più il legame tra cura e ricerca, garantendo qualità, originalità, innovazione e trasferibilità alla pratica clinica dei risultati di laboratorio. I progetti di fundraising sono un tassello fondamentale e ringraziamo l’Istituto Oncologico Romagnolo, primo e imprescindibile sostenitore delle nostre attività.”.
Il dott. Luca Burgio dell’Oncologia medica IRST IRCCS ha ribadito l’importanza della prevenzione primaria, secondaria e terziaria con riferimento alle patologie tumorali della prostata che colpiscono in particolare gli uomini sopra i 50 anni e quelle del testicolo diffuse tra gli uomini sotto i 30 anni. “Presso il nostro Istituto – spiega il dott. Burgio – sono attivi diversi protocolli sperimentali per il carcinoma prostatico nelle diverse fasi di malattia che prevedono, ad esempio, vari tipi di trattamento con terapie ormonali e chemioterapie innovative nonché immunoterapia e terapie radiometaboliche. Per quanto riguarda, invece, la patologia tumorale al testicolo sono attivi protocolli con nuovi farmaci sperimentali sempre nell’ottica di ottimizzare l’iter terapeutico dei pazienti. Per questo tipo di tumore, in Italia siamo un punto di riferimento per protocolli di terapia ad alte dosi con trapianto di midollo. Vorrei sottolineare, infine – conclude il dott. Burgio – l’importantissima attività dei gruppi multidisciplinari presenti in IRST per diverse patologie che hanno come obiettivo l’attuazione di interventi diagnostico-terapeutici efficaci nel controllo della malattia garantendo un’assistenza qualificata al paziente”.